Il contributo della rete alla revisione del PAN su Imprese e Diritti Umani

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Il 12 aprile 2021, la rete In Difesa Di ha presentato le sue proposte per rafforzare il Piano d’Azione Nazionale (PAN) su Imprese e Diritti Umani, esortando le imprese del nostro paese ad adottare una serie di buone pratiche per la protezione e il sostegno ai difensori/e dei diritti umani. In questo allegato, il testo completo del nostro contributo. Già il primo PAN riconosceva la necessità di rafforzare la cooperazione ed il sostegno “(…) ai difensori dei diritti umani, alle organizzazioni non governative e alle organizzazioni della società civile, in considerazione del loro ruolo essenziale nella promozione e nella tutela dei diritti umani”. Il numero di attacchi, intimidazioni e minacce ai difensori dei diritti umani – nel contesto di progetti e attività di imprese private – è in costante aumento. Secondo il Business and Human Rights Resource Centerdal 2015 al 2019 si sono verificati almeno 2000 attacchi a difensori dei diritti umani e c’è stato un ulteriore aumento nel contesto della pandemia. Numerosi attacchi coinvolgono le donne difensore, che si trovano a fronteggiare attacchi e minacce specifici per la dimensione di genere. Nel 2021, la rete In Difesa Di ha aderito alla Zero Tolerance Initiative, rete internazionale di organizzazioni non-governative, rappresentanti di comunità locali, indigene ed afrodiscendenti che lavora per una maggiore responsabilizzazione del settore privato nella protezione individuale e collettiva dei difensori dei diritti umani. Nella sua Dichiarazione di Ginevra[8], la Zero Tolerance Initiative offre una serie di proposte che possono essere anche recepite come indicazioni programmatiche nel prossimo PAN italiano, tra cui:
  • Adottare un approccio di tolleranza-zero verso attacchi e minacce ai difensori dei diritti umani e dell’ambiente.
  • Intervenire immediatamente in caso di violazioni dei diritti umani per minimizzare il danno, e prevenire ulteriori violazioni, attraverso indagini, moral suasion, comunicati pubblici, e prevedere la possibilità di revoca o sospensione temporanea di contratti di fornitura o investimenti.
  • Introdurre e assicurare l’effettiva applicazione di politiche di “due diligence” sui diritti umani, valutazione di impatto ambientale, sociale e culturale, e definire criteri vincolanti su tutta la catena di comando, e responsabilità a livello apicale.
  • Impegnarsi a riconoscere i diritti alla terra ed i diritti collettivi dei popoli indigeni, assieme al loro diritto al consenso previo, libero ed informato.
  • Accettare di sottoporre le proprie attività sul campo a verifica e monitoraggio indipendente ed il contributo fornito direttamente dalle comunità locali ed indigene.
  • Introdurre meccanismi di prevenzione del rischio, e di negoziazione e risoluzione previa di eventuali conflitti o controversie a livello comunitario.
Allo stesso tempo andrà riconosciuto esplicitamente che le iniziative su base volontaria non sono in grado, da sole, di assicurare il rispetto dei diritti umani e di porre freno agli attacchi contro i difensori dei diritti umani. A tal riguardo il PAN dovrà contenere raccomandazioni e misure specifiche volte a assicurare il recepimento e l’attuazione nel nostro paese della legislazione dell’Unione Europa sulla Human Rights Due Diligence obbligatoria. Di conseguenza, le imprese con sede nei paesi membri dovranno monitorare, intervenire attivamente e mitigare i rischi per i difensori dei diritti umani nelle loro catene di approvvigionamento, ed allo stesso tempo assicurare che i difensori dei diritti umani vengano consultati in ogni fase del processo di “due diligence”. Nel processo di implementazione del PAN sarà inoltre importante il ruolo dell’Autorità Nazionale Indipendente per i Diritti Umani della quale sollecitiamo la creazione, come anche il coordinamento ed il rafforzamento del punto di contatto nazionale OSCE, in particolare per quel che concerne i difensori dei diritti umani.  Andrà quindi adottato un approccio intersettoriale, che preveda anche una sinergia tra l’attuazione del PAN, nelle parti relative ai Difensori dei Diritti Umani, con le iniziative e posizioni rappresentate dal nostro paese a livello internazionale, in sede UE e in particolare presso il Consiglio ONU Sui Diritti Umani. In particolare, riteniamo che l’adozione del prossimo PAN vada accompagnata ad un impegno del nostro paese a sostenere il negoziato ONU su un trattato vincolante su Imprese e Diritti umani, ed a maggior ragione, ad un impegno al recepimento ed implementazione della legislazione UE su Human Rights Due Diligence and Supply Chains. Queste linee guida dovranno essere recepite anche da istituzioni quali il Gruppo Cassa Depositi e Prestiti e dalle varie Banche Multilaterali di Sviluppo di cui l’Italia è shareholder, affinché i loro clienti assicurino il rispetto dei diritti umani, una corretta ed efficace due diligence, e meccanismi per prevenire ritorsioni nei confronti dei difensori dei diritti umani o per rispondere ad eventuali attacchi. Infine, nel prossimo PAN andranno predisposte occasione di formazione, approfondimento e discussione sulle modalità con le quali le imprese italiane potranno dotarsi di meccanismi interni di due diligence e sul rispetto dei difensori dei diritti umani in linea con quanto proposto in precedenza, ed allo stesso tempo di armonizzazione di tali impegni con quelli presi a livello istituzionale, nonché con le iniziative e proposte che hanno rilevanza per il settore privato.