Come proteggere chi difende i diritti umani

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Nel 1998, l’ONU ha adottato la Dichiarazione sui Difensori/e dei Diritti Umani e nel 2000, per implementare la dichiarazione, è stato stabilito il mandato del Relatore Speciale sui Difensori/e dei diritti umani.

Nel 2015, l’Unione Europea, oltre ad avere predisposto una “Piattaforma di Coordinamento per l’Asilo Temporaneo dei Difensori dei Diritti Umani” (European Union Human Rights Defenders Relocation Platform – EUTRP), ha anche adottato delle linee guida molto concrete. Irlanda, Finlandia, Spagna, Olanda e Repubblica Ceca sono tra i Paesi più attivi nello sforzo di dare attuazione a queste linee guida, che sono state in seguito recepite anche da Francia, Regno Unito e Paesi non UE quali Svizzera e Norvegia. Molti governi hanno inoltre promosso programmi di protezione per difensori/e dei diritti umani e di “asilo temporaneo” per chi dovesse lasciare il proprio Paese di origine per un determinato lasso di tempo.

Nell’ottobre 2016, Un Ponte Per…ha pubblicato il dossier “In Difesa Di: Come proteggere i difensori dei diritti umani”, che offre una panoramica sugli esempi di buone pratiche e meccanismi già a disposizione, e chiede alle istituzioni italiane di dotarsi degli strumenti necessari per contribuire alla protezione dei difensori e delle difensore dei diritti umani a rischio, sulla stregua di quanto già fatto da altri Stati membri dell’Unione Europea.