Trento approva mozione sulla protezione dei difensori dei diritti umani

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Il 31 gennaio 2018 il Consiglio della Provincia Autonoma di Trento ha approvato una mozione sulla protezione dei difensori e delle difensore dei diritti umani: un segnale importante, perché per la prima volta in Italia un ente locale si impegna ad adoperarsi per sostenere chi difende i diritti umani e pone le fondamenta per un percorso di accompagnamento agli attivisti minacciati, con la proposta di sviluppare una città rifugio per l’accoglienza temporanea. La prima firmataria della mozione (n. 638) è la consigliera Violetta Plotegher, e la proposta è stata sottoscritta dagli altri consiglieri/e del gruppo e da tutti i capogruppo di maggioranza. La mozione è il frutto del lavoro avviato da Yaku (organizzazione  che svolge attività di cooperazione internazionale in America latina, in particolare in Colombia) e dalla rete In Difesa Di – Per i Diritti Umani e chi li Difende, di cui Yaku fa parte, con il sostegno della Provincia Autonoma di Trento,  del Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani e di altre organizzazioni attive sul tema dei diritti umani. In occasione di un incontro svoltosi a Trento nel novembre 2017, Yaku e la rete In Difesa Di hanno avuto modo di riflettere insieme sui possibili strumenti con cui gli enti locali italiani possono aiutare i difensori in pericolo, e di discutere sui sempre più frequenti e brutali attacchi subiti da attivisti e comunità che si battono per difendere i diritti umani. Secondo le Nazioni Unite, i difensori e le difensore dei diritti umani sono coloro che si impegnano per promuovere o proteggere, in modo non violento, i diritti sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dell’ONU. L’attacco a chi difende i diritti umani è ormai un’emergenza globale: secondo l’ultimo report dell’organizzazione non-governativa irlandese Front Line Defenders, nel 2017 ne sono stati assassinati almeno 312. Istituzioni come l’ONU, l’OSCE, l’Unione Europea e diversi governi nazionali hanno sviluppato strumenti e meccanismi di tutela, tra cui linee guida che indicano in che modo si può – e si deve – proteggere chi difende i diritti umani. Dal 2016 anche in Italia questo tema è arrivato all’attenzione dell’opinione pubblica, grazie al lavoro di sensibilizzazione e informazione svolto dalla rete In Difesa Di. Un passo importante è stato fatto nel gennaio 2017, quando la Commissione Esteri della Camera ha approvato una risoluzione sulla tutela dei difensori dei diritti umani, che impegna il Governo a sostenere le iniziative a favore della tutela e protezione di chi difende i diritti umani. Tra i vari strumenti a disposizione, a cui però è importante ricorrere solo in extrema ratio, c’è la cosiddetta “temporary relocation”, ovvero la possibilità per un difensore o una difensora di lasciare per un breve periodo (dai 3 ai 9 mesi) il suo Paese, in un momento di particolare rischio, e trovare rifugio in un Paese terzo. L’Unione Europea ha creato una “Piattaforma di coordinamento per l’asilo temporaneo dei difensori dei diritti umani”, a cui hanno aderito vari governi, istituzioni e organizzazioni non-governative. Iniziative di “città rifugio” sono state avviate a livello locale, regionale, nazionale e internazionale, come l’iniziativa “Shelter Cities” del governo olandese e dell’Ong Justice and Peace, o il programma dei Paesi Baschi in collaborazione con l’Ong CEAR-Euskadi. A novembre una rappresentante di CEAR-Euskadi ha partecipato all’incontro a Trento, e proprio in seguito a questo scambio di informazioni ed esperienze anche la provincia di Trento ha iniziato a riflettere sul possibile sviluppo di una “città rifugio” per attivisti a rischio, che potrebbe essere presa da esempio da altri enti locali in Italia. Con l’approvazione di questa mozione, il Consiglio impegna la Giunta a: – attivare come Provincia di Trento sul proprio territorio programmi di protezione temporanea e training per difensori dei diritti umani minacciati – promuovere nel corso del 2018 occasioni di approfondimento e scambi di esperienze tre enti locali e organizzazioni della società civile sul ruolo degli enti locali nella protezione dei difensori dei diritti umani e le città rifugio – sollecitare il Governo nazionale affinché attivi programmi di protezione per i difensori dei diritti umani e rafforzi l’iniziativa del corpo diplomatico italiano, aderendo al contempo alla Temporary Relocation Platform dell’Unione Europea – inviare questa mozione all’ANCI e alla Conferenza Stato-Regioni al fine da diffonderla presso altri enti locali, sollecitandone l’impegno per la protezione dei difensori dei diritti umani e la creazione di opportunità di rifugio temporaneo per attivisti a rischio.
“Consideriamo questo un risultato eccezionale, ma è il primo passo di un cammino molto lungo, che deve prevedere non solo l’assunzione e la condivisione delle responsabilità in difesa delle difensore e dei difensori dei diritti umani e ambientali minacciati nel mondo, ma anche azioni pratiche nei Paesi dove le minacce e le uccisioni si stanno verificando, in maniera sempre più preoccupante”, ha detto Francesca Caprini, dell’ Ufficio Stampa & Relazioni di Yaku.
La mozione del Consiglio si inserisce in un contesto di maggiore attenzione e impegno delle istituzioni italiane sul tema dei difensori.
Come sottolinea Francesco Martone, portavoce della rete In Difesa Di, “in occasione della presidenza italiana dell’Osce 2018 e il ventesimo anniversario della Dichiarazione Onu sui Difensori dei Diritti Umani, è fondamentale che i diversi settori e le diverse istituzioni italiane (enti locali, Parlamento, Governo, rappresentanze diplomatiche all’estero, il mondo della cooperazione e le imprese private) si impegnino – ognuno con gli strumenti a sua disposizione – per tutelare chi rischia la vita per difendere i diritti umani”.
Proprio per riflettere sui migliori strumenti a disposizione e sugli obiettivi per il futuro, la rete In Difesa Di a giugno parteciperà a un workshop internazionale organizzato dalla Farnesina sulle buone pratiche per tutelare e sostenere i difensori dei diritti umani, tra cui la possibilità di sviluppare città rifugio in Italia. Per questo la rete In Difesa Di accoglie con grande soddisfazione l’approvazione della mozione del Consiglio Provinciale di Trento, con cui continuerà a collaborare nel 2018 per garantire sostegno e aiuti concreti ai difensori e difensore dei diritti umani. Per maggiori informazioni: info@indifesadi.org Qui il comunicato stampa di Yaku Onlus